Giochi d'Epoca, Bambola Anili, Torino, Panno Lenci, Con Maialini, Bellissima, Inusuale
Valore stimato —€870.33
Per informazioni su questo oggetto contattami.
(ANILI)
Bella bambola d'epoca,
in panno lenci, con abito in tessuto, e con una delle sue mani che regge un sacchetto in tessuto e pannolenci contenente due porcellini, anche questi in pannolenci;
con marchio di fabbrica su una etichetta legata al vestitino, con leggibile il nome
ANILI;
(le immagini allegate raffigurano alcuni particolari dell'intero oggetto, eventuali ulteriori informazioni a richiesta)
###
su ANILI, cfr. https://www.museotorino.it/view/s/47bf8be73e04445a9b22d55dbad7fd7b
Questo piccolo negozio, che con i suoi colori tenui rimanda ad antichi giochi d'infanzia e alle case delle bambole dell'Inghilterra vittoriana, è un tocco di leggerezza in confronto alla severità di altri negozi di questo tratto di sottoportico. Nato come rivendita della storica fabbrica Lenci, appartiene almeno da tre generazioni alle discendenti della famiglia.

1. Cenni storici
Gli esordi, nel 1926, rimandano a Enrico Scavini e alla moglie Elena Köning Scavini, fondatori della rinomata ditta torinese Lenci acronimo di LUDUS EST NOBIS CONSTANTER INDUSTRIA (il nome Lenci deriva da Lencina, appellativo della prima bambola prodotta col diminutivo di Helen König in tedesco: Helenchen). All' intraprendente signora di origine tedesca, artista e autrice delle prime bambole Lenci, si deve il classico aspetto paffuto di alcune di quelle bambole, oggi ricercatissime dai collezionisti, realizzate nel feltro ingualcibile detto “panno Lenci”, su modelli disegnati da grandi artisti quali Marcello Dudovich, Gigi Chessa, Sandro Vacchetti.
Il nome attuale ricorda Anili Scavini, figlia di Elena, cui si dovevano vestiti e accessori femminili ricercati, realizzati in pochi esemplari in un laboratorio di fiducia.
2. Arredi esterni e interni
Il lezioso negozio d’inizio Novecento ha una devanture a monoblocco in ghisa e ferro laccata in bianco e rosa; colori tenui cui fa eco la scritta Aniliinserita a grandi caratteri corsivi rosa antico tra due enormi cuori e la riproduzione di un tipico esempio di bambola Lenci applicato nella fascia in basso.
Sono gli stessi artisti attivi per la fabbrica, Chessa Vacchetti e Sturani, a progettare gli interni del locale, un unico ambiente voltato a botte con soppalco: i mobili laccati di bianco con cassetti e ante centinate, oggi senza i vetri, e l’originale scala i cui pomoli, invece delle usuali sfere, recano scolpiti paesaggi in miniatura. Una sorta di fiaba visiva ripresa nei pomelli degli armadi.(1)
Note
(1) L'attribuzione trova riscontro in alcuni disegni per mobili disegnati da Vacchetti e da Chessa, anche se non specificatamente riferibili al negozio Lenci di Torino. Cfr. L. Castagno, in M.M.Lamberti, op.cit., 1990 p. 165 e M. Giorgi, H. Solmavico, Le Bambole Lenci - Le Bambole di Stoffa Italiane, 2003, pp. 18, 21.
Per D. Sanguineti, cit., 2015, i mobili del negozio torinese possono invece riconoscersi in quelli delineati in un bozzetto di M. Sturani del 1939.
- Bibliografia
- Lamberti, Maria Mimita (a cura di), Mario Sturani: 1906-1978, U. Allemandi, Torino 1990
- Ronchetta, Chiara, Guida alle botteghe storiche di Torino, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, Torino 2005 , n. 6 p. 33
- Negozi e locali storici di Torino, Archivio storico della Città di Torino, Torino 2006 , p. 22
- Sanguineti, Daniele, Ceramiche Lenci 1928-1938. Esposizioni storiche, cataloghi e réclame, Sagep, Genova 2015
- Ente Responsabile
- Museo Torino